Nel Salento, molti anni fa, la popolazione contadina lavorava nelle campagne e il tempo della trebbiatura era il tempo della taranta, un ragno velenoso che si pensava si nascondesse nei grandi covoni del grano.
Nei giorni di fine di Giugno, appena la mietitura terminava, fonti storiche ci raccontano che a Galatina e in altre località del Salento per le strade del paese si teneva la Festa delle Tarantolate o delle cosiddette Pizzicate - giovani donne che durante il raccolto venivano colte da un malore e svenivano nei campi.
La tarantata, impossibilitata a stare in piedi, giaceva al suolo o a letto dove, al ritmo della musica dei tamburelli, muoveva le gambe e i piedi come per schiacciare la tarantola, nella quale si identificava.
Alcuni canti ricordano le grazie dei tarantati chieste a San Paolo, nella chiesetta di San Paolo dove bevevano l’acqua del pozzo in attesa della guarigione.
San Pietro e Paolo sono i santi protettori di Galatina e vengono festeggiati ogni anno il 28, 29 e 30 giugno.